I nostri spettacoli
- Horfès andata e ritorno – Spettacolo Concerto;
- Il gioco del Re – Mise en Espace;
- Papillons – Spettacolo concerto;
- Chi ha paura del temporale? – Spettacolo;
- Il Sogno di Schiaccianoci – Spettacolo Concerto;
- L’aquila e la principessa – Spettacolo alla scoperta delle fiabe popolari;
- Lo specchio della scimmia – Spettacolo alla scoperta delle fiabe popolari;
HorFès
Spettacolo concerto; la performance teatrale incontra le atmosfere del cinema.
progetto realizzato con il contributo di Otto Per Mille Chiesa Valdese

“20 Luglio 1969 – A migliaia di km dalla terra Micheal Collins avvicina la faccia oscura della luna, mentre tutto il pianeta osserva immobile Neil Armstrong e Buzz Aldrin scendere sulla superficie chiara.”

“Nel frattempo, una donna entra in un locale cercando di assistere allo storico evento.
Molto lontano da li, un uomo esce in fuga da un bar sperando di non essere notato.”

“Due storie che si intrecciano e in sottofondo il viaggio più emblematico dell’umanità: la missione Apollo.”

“Storie di viaggi, di fuga e di amore.
Destinate ad incontrarsi nell’attimo in cui Orfeo cerca Euridice.
Destinate a perdersi nello spazio di uno sguardo.”
con
VIRGINIA BILLI
musiche dal vivo
RICCARDO CAROCCIA
testo
MARCO CAROCCIA
aiuto regia
SCILLA BELLUCCI
luci
MARCO STRUMIA
ufficio stampa
ALBA CACCHIANI

La voce recitante di Virginia Billi, accompagnata al pianoforte da Riccardo Caroccia, ci conde per le atmosfere evocate da Palazzeschi in una performace rivisitata ed adattata per la Mise en Espace da Scilla Bellucci.
Una rappresentazione leggera e frizzante per avvicinare il pubblico al mondo della musica e del teatro “dove tutto è finto ma niente è falso”.


Lo spettacolo-concerto, presentato all’interno della rassegna “Open City 2021” promossa dal Comune di Scandicci, è un adattamento teatrale in cui si accostano due opere: i celebri “Papillons” Op. 2 di Robert Schumann (1810-1856) e il romanzo incompiuto Flegeljahre (“Anni acerbi”) di Jean Paul Richter (1763-1825), che ne avrebbe ispirato la composizione.
L’opera di Jean Paul, romanzo di formazione del 1804 sui gemelli Walt e Vult, dissimili nell’aspetto e, soprattuto, nei tratti psicologici, è un’espressione complessa e originale della cultura e dell’estetica Romantica.
” Primo: non solo in una parrucca, ma anche in una testa possono trovare spazio più teste.
Secondo: dell’altro mondo, quello migliore, al quale tutto il mondo aspira e tende, fa parte anche la palude infernale, diavoli compresi.
Terzo: sembra che l’ombra e la notte abbiano molta più forma e sostanza della luce del giorno; invece è la luce che esiste e fa apparire le ombre”


SINOSSI: Papillons è un adattamento teatrale in cui si accostano due opere: i celebri “Papillons” Op. 2 di Robert Schumann (1810-1856) e il romanzo incompiuto Flegeljahre (“Anni acerbi”) di Jean Paul Richter (1763-1825), che ne avrebbe ispirato la composizione. L’opera di Jean Paul – un romanzo di formazione del 1804 sui gemelli Walt e Vult, dissimili nell’aspetto e, soprattutto, nei tratti psicologici – è un’espressione complessa e originale della cultura e dell’estetica Romantica. La drammaturgia si concentra sugli aspetti che accomunano il pensiero di Jean Paul e quello di Schumann e, nell’impegno a restituire lo spirito del romanzo in un linguaggio teatrale, riflette su alcuni temi portanti della poetica Romantica con una sensibilità contemporanea.
GottWalt (Dio provveda), giovane avvocato assennato e di alto spirito, e QuodDeusVult (ciò che Dio vuole), talentuoso musicista cosmopolita, scaltro e non sempre sincero, sono due fratelli che si incontrano e scontrano sulla scena tra loro e con loro stessi, in un conflitto intimo e introspettivo; casus belli l’amore per una giovane donna, Wina Zablocki, che innescherà il gioco del doppio e degli equivoci, sulla scia dell`antica tradizione latina – una sottile strizzata d’occhio ai Menecmi di Plauto – per svelare allo spettatore una visione più cruda e onesta sulla natura umana, oltre le maschere di quel fulmineo ballo che è la vita.
Ad introdurre, commentare e concludere l’azione, i numeri di “Papillons” Op.2 di Robert Schumann, idealmente ispirati a loro volta al romanzo di Jean Paul. Alcuni di questi – i primi in particolare – erano già stati composti come schizzi prima del 1830, in un periodo attestato come antecedente all’incontro con i “folli stregati dalla luna” di Richter; di altri si possono trovare tracce evidenti negli appunti apposti sulle ultime pagine della copia del romanzo personale del compositore: su questo si apre tra gli studiosi una forte controversia in merito all’organicità dell’opera di Schumann, la quale tuttavia riflette ancora una volta in maniera originale la scissione e duplicità d’ animo del compositore tedesco, nonché le sue brillanti capacità di orchestratore e regista nell`adattare ed amalgamare materiale preesistente e nuova musica all’interno di una narrazione unica.
Lo spettacolo si impegna in un tentativo di sintesi tra le due letture (e scritture), mettendo in scena una performance che mutua ed evidenzia quadri e punti salienti accuratamente selezionati dalla narrazione di Flegeljahre, rimaneggiandoli e accostandoli alla musica di Schumann. Questa è a sua volta trasfigurata attraverso un’opera di decostruzione e frammentazione degli stessi brevi racconti musicali, dando vita ad uno studio creativo che mette in luce il tema del doppio e della crisi interiore che anima l`uomo romantico e quello contemporaneo: un processo per osservare e riconoscere se stessi nella veste il più vicino possibile al reale, quella di essere umano vivo, fallibile e mortale.
L’OPERA MUSICALE
Il tema del doppio, della lacerazione psicologica e del conflitto interiore che essa genera è proprio il focus della riflessione musicale di Schumann che, nelle opere successive, arriverà addirittura a dare un nome ai personaggi che abitano la sua dualità interna: Eusebio (accostabile, anche se non perfettamente congruente, ai tratti psicologici di Vult) e Florestano (accostabile ai tratti di Walt). Per Schumann questa scissione interiore, che scorgiamo per la prima volta nell’Op.2, degenererà fino al suo tentato il suicidio del1854. Nell’opera giovanile e nella storia che la ispira ne percepiamo, però, la potente spinta creativa: in Flegeljahre e nei “Papillons” la duplicità si anima, incarnandosi in personaggi e movimenti che hanno qualcosa da dire ad ognuno di noi.

CHI HA PAURA DEL TEMPORALE?
Semifinalista al concorso In-Box Verde 2021


Che cosa succede se due “nemici” giurati, diversi e antagonisti, si incontrano al buio e in difficoltà? L’archetipo della pecora e del lupo a confronto: questi gli ingredienti di “Chi ha paura del temporale”, uno spettacolo per tutti i target di età che affronta il tema del pregiudizio e della rivalità.
Drammaturgia: Virginia Billi e Alba Grigatti.


SINOSSI: lo spettacolo è liberamente tratto dal racconto di Yuichi Kimura “in una notte di temporale” dove l’ironia dell’autore riesce a costruire un vero e proprio equivoco che permette di mettere in luce il tema della conflittualità e della diversità. Nel racconto di Kimura si prova ad immaginare cosa accadrebbe se una pecora e un lupo, a causa del temporale, si trovassero a condividere una caverna per ripararsi dalla pioggia. L’oscurità impedisce loro di riconoscersi e ciascuno dei protagonisti si convince di star parlando ad un proprio simile. Tale illusione spinge i personaggi a confessarsi i propri sogni, le proprie paure e ad immaginarsi uguali.
La drammaturgia di Virginia Billi e Alba Grigatti parte dall’equivoco immaginato da Kimura e si allontana dagli stereotipi della pecora e del lupo, alla ricerca di un messaggio universale che metta al centro il tema della diversità. L’empatia che nasce fra i due personaggi ci aiuta a capire che la comprensione dell’altro è un ingrediente fondamentale per cominciare a costruire, al di là degli stereotipi, una vera relazione fra comunità diverse fra loro.
approfondimenti per le classi
PERCORSO AUDIO-VISIVO
– Il video dello spettacolo sarà distribuito sulle Piattaforme YouTube e Vimeo nei canali di Art-U.
– Il video-spettacolo ha una durata di circa 37 minuti;
– Prima della visione del video è consigliata la lettura in classe della Fiaba “In una notte di temporale” di YuichiKimura;
– Al fine di approfondire i temi trattati si propongono due incontri con le attrici, uno prima della visione e uno dopo la visione per un totale di due incontri;
GLI INCONTRI
– Gli incontri saranno gestiti dalle Attrici di Art-U e verranno suddivisi in 2 tempi;
– L’incontro pre-visione spettacolo sarà mirato a garantire la fruibilità dello stesso, per raccontare agli alunni come è nato questo testo e le differenze tra la versione del testo originale e la nostra sceneggiatura. La durata sarà di 20-30 minuti;
– Subito dopo la visione del video potrà avvenire il secondo incontro. Le attrici risponderanno alle domande e guideranno gli alunni verso attività che potranno essere svolte partendo dalla Fiaba di Yuichi Kimura. La durata è di circa 40 minuti;
– Gli incontri potranno essere svolti in un’unica mattinata oppure in più mattine. Orari e giorni da concordare con le attrici di Art-U;
– Per gli incontri con le attrici la piattaforma che verrà utilizzata sarà Google Meet o Zoom, il link verrà reso disponibile prima di ciascun incontro;
PERCORSO DAL VIVO
Oltre al possibile percorso Audio-Visivo, proponiamo la visione dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo può essere rappresentato in Teatro o in luoghi non convenzionali, come palestra della scuola.
Partendo da questo spettacolo si potranno realizzare Laboratori e attività con le classi.
– Laboratori di lettura espressiva e scrittura creativa: un percorso attraverso le emozioni e i colori delle parole;
– Laboratorio di illustrazione e creazione di oggetti riconducibili al mondo del Teatro: la maschera e la scenografia teatrale.
I laboratori saranno condotti dalle operatrici/attrici dello spettacolo, Virginia Billi e Alba Grigatti.



Lo spettacolo-concerto è rivolto ad un pubblico di famiglie e bambini dai 4 ai 10 anni. La drammaturgia, liberamente ispirata ai celebri racconti di E.T.A. Hoffmann e A. Dumas, si sposa alle spettacolari musiche del compositore Tchaikovsky, arrangiate per pianoforte ed eseguite dal vivo.

Drammaturgia: Virginia Billi, Marco Caroccia.
Arrangiamento ed esecuzione: Riccardo Caroccia e Andrea Stefanini.
La regia è curata dalle interpreti Virginia Billi e Alba Grigatti.


SINOSSI: lo spettacolo-concerto “Il sogno di Schiaccianoci” racconta la celebre fiaba di natale soffermandosi sugli aspetti interiori di Marie, una bambina che non vuole arrendersi al diventare adulta, allo smettere di giocare, e che trova nello Schiaccianoci l’appiglio alla sua infanzia. Con la sua fervente immaginazione Marie riuscirà a costruirsi un mondo incantato dal quale potrà giocare a diventare grande.
Il racconto si dipana sfruttando la dinamica del doppio livello sogno-realtà e la narrazione onirica, aiutata dalla proeizione di ombre e dalle musiche di Tchaikovsky, trascina gli spettatori in un’atmosfera magica in cui musica e teatro si completano.
Figura cardine di tutta la narrazione risulta essere il padrino Drosselmaier, vero e proprio narratore occulto di tutta la vicenda.
approfondimenti per le classi
La musica sognante e ipnotica di Tchaikovsky ci conduce per mano in un’altra dimensione, in un altro luogo e tempo. Uno spettacolo che racchiude in sè due arti, quella del Teatro e quella della musica. Questo viaggio musicale e teatrale, permette di far conoscere fin dalla prima infanzia le magiche atmosfere della fiaba de “Lo Schiaccianoci”. Partendo da questo spettacolo si potranno realizzare laboratori e attività con le classi.
LABORATORIO DI LETTURA ESPRESSIVA
Un percorso attraverso le emozioni e i colori delle parole;
Nella convinzione che la lettura ad alta voce sia il modo privilegiato attraverso cui si può interiorizzare un testo, sia per chi legge, sia per chi ascolta, si propone un laboratorio di lettura espressiva in cui verranno affrontati vari temi e problematiche che nascono di fronte alla lettura di un testo scritto.
Fra le finalità di questo laboratorio vi è lo scopo di accrescere la capacità di comprensione ed interpretazione di un testo (prosa o poesia). Giocando con l’arte ci si conosce, si lavora alla creazione di un gruppo e si pone le basi per la conoscenza dello spazio scenico. Inoltre un tema che ci si propone di affrontare è l’educazione del bambino alla interiorità.
La scelta dei testi verrà concordata con gli insegnanti, coerentemente con il loro progetto didattico, dopo una ricerca fra gli autori antichi e moderni.
L'aquila e la principessa
Alla scoperta delle fiabe popolari

“C’erano un Re e una Regina che non avevano avuto figli…”
Inizia così la storia de L’Aquila e la Principessa, fiaba della tradizione popolare livornese, che narra la storia della bella giovane che tutti credevano lattaia e che si scoprì alla fine esser regina.
Uno spettacolo delicato e magico interpretato da Alba Grigatti, che fa riscoprire il sapore delle fiabe di una volta, trasportando lo spettatore in un mondo segreto e incantato, attraverso voci e suoni di un tempo in cui la Natura era al centro del mondo.
Drammaturgia: Alba Grigatti
Regia e interpretazione: Alba Grigatti.
Lo specchio della scimmia
Alla scoperta delle fiabe popolari

Uno spettacolo liberamente ispirato alla fiaba Toscana “Il palazzo delle scimmie” di Italo Calvino. Uno spettacolo in cui la realtà e l’immaginazione si intrecciano, raccontando la storia di un Re coraggioso che prenderà in moglie una scimmia, liberandola dall’incantesimo che ha condannato lei e il suo regno per molti anni. Una storia che afffascina grandi e piccoli, attraverso le atmosfere magiche e oniriche del mondo dei sogni e della fantasia.
Il tema dello specchio, come emblema di vanità e idealizzazione della perfezione, accompagna tutta la performance, fin dalla sua prima comparsa come oggetto di scena. La rappresentazione si apre con una raccontastorie, Virginia Billi, e il suo baule, dal quale usciranno i molteplici specchi che contribuiranno ad arricchire la narrazione. In tal modo la narratrice, venditrice di specchi, di sogni, tempo e storie riuscirà a dar vita ad una fiaba ricca di personaggi e spunti di riflessione
Drammaturgia: Virginia Billi
Regia e interpretazione: Virginia Billi.